Il Docks Arquata Scrivia
I comparti della Logistica, dell’Intermodalità e del Trasporto Merci, vedono nel Nord Ovest uno dei territori italiani maggiormente vocati, ciò grazie alla sua particolare conformazione e posizione geografica, che ha permesso lo sviluppo sin da subito di tali attività, garantendo allo stesso di detenere ancora oggi il primato per numero di merci scambiate e per trasporti effettuati.
Con la sua significativa dotazione infrastrutturale il territorio del Nord Ovest costituisce di fatto una realtà funzionalmente interrelata e indipendente, dove l’integrazione tra porti, reti ferroviarie, reti stradali, terminal intermodali di entroterra e altre infrastrutture di trasporto, costituiscono un fattore decisivo di competitività.
E’ proprio al centro di quest’area che si trova il Centro Integrato Logistico Docks Arquata Scrivia, che grazie alla sua posizione geografica strategica e la tipologia di servizi offerti è in grado di soddisfare appieno la gestione del crescente traffico merci in entrata e in uscita dall’area portuale ligure.
A 40 km dal Porto di Genova, 70 km dal porto di Savona, 100 km da Milano e Torino, 1 km dal casello Autostradale Vignole Borbera/Arquata Scrivia (A7 Milano Genova), il Centro Integrato Logistico Docks Arquata Scrivia si contraddistingue per i numeri che lo rappresentano:
Docks Arquata Scrivia: l’ottimizzazione dei flussi veicolari
Il Terzo Valico è stata individuata quale principale infrastruttura che garantirà alle merci sbarcate nel porto di Genova di arrivare in tempi molto rapidi al centro dell’Europa, in quanto dimezzerà i tempi di percorrenza tra Genova e Milano e ridurrà di un terzo quelli su Torino, ma soprattutto consentirà al porto di Genova di porsi in concorrenza diretta con i Grandi Porti del Nord Europa (Amburgo, Anversa, Rotterdam), creando nuove opportunità logistiche per la “macroregione”.
Questo sviluppo a lungo atteso per il principale porto ligure, garantirà di conseguenza importanti ricadute alle strutture a esso collegate, quindi anche al Docks Arquata Scrivia, che trovandosi a valle dell’Appennino, a ridosso della Liguria, potrà offrire ai porti di Genova, Savona e alle altre strutture della fascia Tirrenica la possibilità di “Cross-Docking/Transit-Point”, compreso lo scambio “Gomma Ferro”, garantito dal raccordo ferroviario presente.
Il Centro Integrato Logistico Docks Arquata Scrivia è infatti la prima area Doganale Raccordata alle Ferrovie, ubicata al di là del passo dei Giovi, esattamente sullo svincolo delle due Direttrici Milano-Novara, consentono alle merci di sostare in esenzione.
A tutto ciò si devono aggiungere significative misure di ottimizzazione dei flussi veicolari previste per i prossimi anni:
La Comunità Europea ha dato chiare indicazioni affinché, entro il 2030, il trasporto su distanze superiore ai 300km, passi obbligatoriamente su rotaia. I collegamenti di Genova, Milano, Novara, sono parte fondamentale del corridoio Reno-Alpi che attraversa i paesi a maggior vocazione industriale (Paesi Bassi, Belgio, Germania, Svizzera e Italia). Questo progetto prevede oltre alle due Gallerie in Svizzera – Gottardo (già in funzione) e Ceneri (ultimazione prevista nel 2020) – un terzo significativo in Italia (il “Terzo Valico”)
Verso un GETC Mediterraneo
La Belt&Road Initiative (Bri) – strategia voluta dalla Cina per la sua crescita commerciale – creerà una nuova “Via della Seta” tra il Far East e l’Europa, con conseguente valorizzazione delle rotte e dei porti mediterranei. Sono previsti importanti investimenti per rafforzare le diverse infrastrutture esistenti (portuali, aereoportuali e stradali), coinvolgeranno circa 80 Paesi tra il Middle East e Nord Africa (MeNa); l’investimento complessivo è stato valutato tra 1.000 e 1.400 miliardi di dollari.
La volontà della Cina di rafforzare le infrastrutture commerciali è evidente. Tra maggio 2015 e giugno 2017 la Cina ha investito in otto porti ( Haifa, Ashdod, Ambarli, Pireo, Rotterdam, Vado Ligure, Cosco e Quingdao); ha inoltre acquisito rispettivamente il 40% e il 9,9% dei nuovi Terminal in costruzione a Bilbao e Valencia, per un valore complessivo di oltre 3,1 miliardi di Euro.
Per l’Italia, gli scali interessati dal progetto sono Genova, Savona e Trieste indicati come privilegiati per traffici dalla Cina al Mediterraneo, tramite il canale di Suez. Non mancano gli interessi verso le aree “Norther range” e “Wùrtemberg”. Cosco ha acquistato in Olanda il 35% di un Terminal a Rotterdam oltre ad altri asset; Jack Ma, fondatore di Alibaba, si è aggiudicato la realizzazione di un terminal automatizzato da 700.000 Teu nell’area di Steinwerder.
Il progetto Bri ha quindi bisogno del mar Mediterraneo e dei suoi porti, soprattutto di Genova e delle sue “free zone doganali”, e dei collegamenti ferroviari con la Mitteleuropa. A seconda del ruolo che l’Europa e l’Italia vorranno avere in questa iniziativa, la Bri potrà rappresentare una piaga per l’Europa oppure una grossa opportunità, trasformando il fattore “win” cinese, in un elemento “win win” dove tutti gli attori coinvolti avranno il loro giusto tornaconto, considerato che è assolutamente impossibile fermare la crescita di un Paese che ha dimostrato di essere il motore dell’economia mondiale.
Il progetto di revamping del raccordo ferroviario presente all’interno del Docks Arquata Scrivia risponde appieno alla volontà della Comunità Europea di trasferire su rotaia gran parte del trasporto di merci che ancora oggi viaggia in maniera prevalente su gomma, con ovvi impatti sull’ambiente. Al tempo stesso il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria del Docks di Arquata Scrivia riveste un carattere strategico anche per gli importanti investimenti che la Cina sta portando avanti nel Vecchio Continente, con effetti positivi per l’intera economia locale e non solo: